giovedì 19 giugno 2014

Na tazzulella ‘e Caffè

Na tazzulella 'e Caffè
In arabo “kahweh” è la bevanda più consumata dagli italiani ed è il caffè.
Etimologicamente la parola caffè allude alla sue proprietà e il suo significato è ” ciò che stimola, che solleva in alto”, in passato la si usava per le sue proprietà benefiche e curative, era consigliata per asma, stitichezza e crampi mestruali.
Della famiglia delle Rubiacee questo arbusto che può raggiungere l’altezza di 8 metri, ha un fusto eretto e sottile con dei rami fini e cespugliosi, i suoi fiori sono di colore bianco e si raggruppano in gruppetti di 3-4 fiori poco profumati, infine le bacche poco più di 2 cm al cui interno troviamo due chicchi verdi, da qui si produce il nostro caffè.
Inizialmente i suoi chicchi sono di colore verde, poi in maturazione diventano rossi, raccolti e decorticati rendono 2 chicchi per frutti, subiscono  il processo di essiccazione prima e di torrefazione poi, ed infine è pronto per essere consumato.
L’albero del caffè, Coffea Arabica, è originario dell’Etiopia ed è coltivato in molte regioni della fascia tropicale e subtropicale dell’Asia, dell’Africa e dell’America, da noi non è possibile coltivarlo a causa del clima.
Consuetudine è di ognuno di noi iniziare la giornata con una tazza di caffè per svegliarsi ed ingranare nelle proprie attività, infatti è uno stimolante nervoso e psichico, ma può essere controindicato in caso di nevrosi e miocarditi. In realtà il caffè non ci da energia, ma ce la sottrae, dato che il caffè innanzitutto disidrata per cui assumerlo a prima mattina quando il nostro organismo è già disidratato, visto che di notte non beviamo acqua e poi bevendone in eccesso si ha un’accelerazione del metabolismo necessariamente seguito da un “crash”.
Assumendo caffeina si ha come risultato un aumento dei livelli di adrenalina , si stimola indirettamente il sistema nervoso simpatico e porta ad un aumento del battito cardiaco e dell’afflusso di sangue ai muscoli, ad una diminuzione dell’afflusso di sangue alla pelle ed agli organi interni ed al rilascio di glucosio del fegato. 
E’ un cardiotonico, vasocostrittore, antispasmodico bronchiale, un digestivo e un diuretico, quindi non può dare problemi a chi soffre di ipertensione purché ne faccia un uso moderato, stimola le secrezioni gastriche e aumenta la motilità del tubo digerente per questo si rende utile anche per chi soffre di stipsi.
Il caffè che assumiamo contiene caffeina, caffeolo che gli da l’aroma, acido clorogenico, minerali, vitamine A, E, B, teofillina.
Più volte abbiamo sentito e letto che il caffè è cancerogeno, in realtà questa affermazione non è mai stata confermata, anzi nel 1970 lo scienziato Dott. Horman californiano ed lo scienziato norvegese Erik Bjelke, prima hanno realizzato 11 anni di studi e dai rapporti statistici di cui si può leggere uno stralcio su “Mèdicine et nutrition” in cui affermano che non risulta alcuna correlazione fra l’insorgenza dei tumori e l’uso smisurato di caffè, anzi il suo consumo è stato inoltre associato a una riduzione del rischio di insorgenza del cancro del colon-retto, del carcinoma della bocca, del carcinoma epatocellulare e del cancro alla prostata.
In gravidanza spesso ci viene consigliato di non assumere caffè, in realtà è vero che la caffeina oltrepassa la barriere placentare, ma un uso moderato è consentito in quanto non provoca alcun disturbo ne perturba il sonno del feto.
Essendo il caffè uno stimolante nervoso spesso si opta per assumerlo del tipo decaffeinato, questo caffè subisce un trattamento in più, prima dell’essiccamento,viene trattato con un solvente: il tricloro-etilene, percui nel caffè che assumiamo possono esserci tracce dei solventi.
In commercio esistono diverse varietà di caffè, oggi come prodotto dimagrante si assume il caffè verde, che altro non è che una miscela arabica di caffè crudo sottoposto ad un’essiccazione, viene oggi assunto per le sue proprietà dimagranti, contenendo dei principi attivi che agiscono in modo determinante sul volume degli adipociti (cellule adipose), su tutti l’acido clorogenico. Ciò è dovuto all’azione delle metil-xantine, molecole la cui attività agevola e stimola la lipolisi, migliorando anche il metabolismo e riducendo il livello di zuccheri nel sangue.
Il caffè verde inoltre contiene tra lo 0,7 ed il 3% per 100g, mentre la Coffea Arabica lavorata ha percentuali di caffeina tra lo 0,8 e l’1,7%, ottimo nel caffè verde è il suo potere antiossidante molto alto e possiede un pH meno acido rispetto al caffè tradizionale.
Nel dettaglio però possiamo riscontrare virtù terapeutiche anche nel caffè tradizionale:
  • in presenza di mal di testa o febbre intermittenti utile è assumere una tazza di caffè con del succo di limone;
  • positivo è stato il suo impiego in ben 60 bambini colpiti da pertosse;
  • in caso di avvelenamento da funghi è possibile effettuare dei clisteri di 100 gr di caffè ogni quarto d’ora;
  • eclatante poi fu la scoperta nel 1857 del dott. Triger, medico ortopedico, che ha dichiarato nella “Gazette des Hopitaux” che il caffè sia benefico nell’impiego sulle ernie anche quelle strozzate, il trattamento consisteva nel preparare un caffè con 250 gr di miscela e somministrandone una tazza ogni quarto d’ora, evidenziò il rientro dell’ernia alla nona tazza.
I fondi di caffè, miniera di antiossidanti, possono essere poi utilizzati in svariati modi, come tintura per indumenti, come trattamento anticellulite,  per rimuovere i cattivi odori dalle mani, come ingrediente per le maschere per il viso, come scrub per i piedi, possiamo per questo usare questa bevanda “non buttando niente”. E’ un alimento buono e con ottime virtù ma come ogni alimento per godere dei suoi benefici bisogna consumarne in moderata quantità.

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