martedì 7 agosto 2012

Moxibustione: il calore che guarisce


Il termine Moxibustione (o Moxa) deriva dalla parola giapponese Moekusa che significa “erba che brucia“. In principio questa tecnica si utilizzava come metodo di cauterizzazione (infatti anticamente il suo nome era jiuruo che significa appunto cauterizzazione), ma nel corso degli anni la moxibustione venne impiegata al fine di rincanalare la circolazione energetica nei meridiani e per disperdere il freddo e l’umidità all’interno dell’organismo.
Ma cosa sono i meridiani?
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese l’energia scorre all’interno del nostro organismo attraverso dei  sistemi di conduzione: i Meridiani. Questo sistema ramificato permette all’energia di passare e di collegare  energeticamente i vari organi e tutte le parti del corpo. Quando l’energia non viene  distribuita bene a causa di un problema si cagionerebbe la malattia.
La moxibustione consiste nell’uso di Sigari di Artemisia tenuti a debita distanza dalla persona da trattare e puntato in direzione della parte dolorante e/o contratta, riscaldandola con il sigaro precedentemente acceso, avvicinandosi ed allontanandosi da essa, produce in chi riceve il trattamento un calore piacevole e la zona arrossisce leggermente.
Oltre ai sigari di artemisia esiste la lana e i coni, questi ultimi vengono appoggiati sui punti di agopuntura o sulla parte dolente interponendo fra la parte e il cono o la lana dell’aglio, dello zenzero,del sale o semplicemente una pietra vulcanica. Talvolta, più semplicemente, si ricorre a delle scatolette di legno al cui interno è presente una griglia di rete metallica sulla quale si posizionano i coni precedentemente accesi e poi si pone la scatolette sulla zona interessata.
I sigari di moxa (aijuanjiu) sono composti da lana di artemisia compressa avvolte in fogli di carta di gelso.
L’Artemisia, o meglio le foglie dell’Artemisia Vulgaris (o Assenzio Cinese) è una pianta molto diffusa in Estremo Oriente, viene preparata facendola essicare al sole, poi si frantuma e si riduce a lana, quest’ultima si usa nei sigari e nei coni utilizzati per la moxa. Il motivo per cui si utilizza è sia perchè è facilmente manipolabile ma anche perchè nella medicina cinese questa pianta si usa come rimedio per mobilizzare il sangue e per asciugare i ristagni, inoltre ha proprietà toniche, febbrifughe e si assume anche in infusione contro i vermi intestinali.
Talvolta oltre all’artemisia nei sigari è possibile trovare canfora o zenzero, questi si usano solo in casi particolari, ma in linea di massima si adopera il sigaro di artemisia puro.
la Moxa ha diversi campi di utilizzo, più comunemente è usata per tutte le patologie da vento e freddo, come torcicollo, mal di testa, mal di gola, tosse. Il sigaro sulla parte dolente darà un’ immediato sollievo. Ma il compito del calore è anche quello di smuovere la stasi, infatti in Medicina cinese, il dolore è sempre causato da una stasi di Energia che scorre all’interno dei meridiani, possiamo utilizzarla anche per problemi osteo-articolari, come cervicalgie, periartriti, dolori al ginocchio, lombalgie, sciatalgie, crampi.

mio articolo pubblicato su www.farmacistionline.net

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